Noi abbiamo due basi al villaggio di Toéssé: il Siège e il Cren.
Il Siège è nato su un terreno che ci ha messo a disposizione il capo villaggio nel 2004 al fine di costruire una sede .
Si tratta di circa un ettaro recintato, su cui abbiamo costruito:
- un campo di calcio;
- una biblioteca di circa 40 mq con spazi esterni per leggere, comprensivo di scaffali, tavoli sedie, e libri;
- una sartoria di circa 20 mq con bagno, tavoli, sedie, macchine da cucire e materiale vario;
- una struttura di circa 150 mq composta di tre grandi stanze e due bagni, per varie attività con tavoli sedie scaffali, cucina, 10 posti letti, televisione con video registratore 10 computer e materiale vario. Tutte le strutture sono dotate di pannelli solari;
- tre hangar per le attività all’aperto con sistema di illuminazione
- due latrine con docce esterne;
- un orto didattico.
Il Cren, centro di recupero ed educazione nutrizionale, invece nasce su un terreno datoci in comodato gratuito dal Ministero della Sanità.
Si tratta di circa due ettari recintati su cui abbiamo restaurato e in parte quello costruito.
Al momento ci sono:
- un magazzino di circa 60 mq per il materiale e il deposito dei cereali;
- una struttura di circa 150 mq dotata di ufficio per l’accettazione, l’ambulatorio e 4 stanze per i ricoveri;
- un hangar per la formazione;
- tre latrine con docce;
- una sala per riunioni di circa 60 mq;
- un alloggio per il guardiano;
- un grande orto didattico;
- un pozzo con pompa tutto elettrificato dai pannelli solari.
Durante l’estate realizziamo corsi sanitari presso le strutture messe a disposizione dalla scuola statale locale.
Nel villaggio di Nanoro, invece ci appoggiamo all’Ospedale S. Camillo.
Ci finanziamo con i contributi privati, con il sostegno di aziende di associazioni e fondazioni. Una gran parte del nostro fundraising avviene tramite eventi o mercatini.
Eventi passati di fundraising, cliccare qui.
Lavoriamo in Burkina Faso da oltre 10 anni. La nostra storia non è solo la storia dei nostri progetti, è anche la storia di un percorso umano, fatto di affetti e dialogo, di scontri e delusioni, di una crescita comune, che un gruppo di burkinabè e un gruppo di italiani, hanno fatto insieme. Nessuno di noi, può dire oggi di essere la stessa persona che era dieci anni fa. Ci siamo modificati a vicenda, abbiamo aperto i nostri orizzonti a una dimensione culturale e umana che è oggi la nostra vera ricchezza che ci aiuta a proseguire su questa strada.